Un approfondimento del tema "Amore Misericordioso"
I. Missionarietà dell’Amore.
L’Amore per sua natura tende a diffondersi. Questa diffusione nel tempo e nello spazio è strettamente legato all’unitarietà dell’Amore di Dio e del prossimo. Questa unità profonda è presente in tutta la vita mistica di Santa Teresa di Lisieux, Teresa di Gesù Bambino, che ha coniugato il suo grande amore per Gesù con l’azione missionaria costante a favore delle anime: missionarietà che si è espletata con la preghiera incessante e con il sacrificio.
Tale unitarietà è l’anima della spiritualità di Madre Speranza, in cui la Carità è fondamento della sua azione in stretta congiunzione con l’amore ardente che la strugge per Gesù. Essa dice, a questo proposito, “…l’amore al nostro Dio è l’unico che ci spinge ad esercitare la vera carità e stringerci al sacrificio…” .E ancora: “…chiunque ama veramente il Signore ed è penetrato dai suoi sentimenti unisce sempre l’Amore del proprio Dio a quello del prossimo e questi due amori sono capaci di condurre all’eroismo…”[El Pan, 15,69].
II. Spiritualità dell’Amore Misericordioso.
L’unione costante di Madre Speranza con Gesù Amore Misericordioso ha permesso allo Spirito di radicare in lei i cardini teologici dell’Amore Misericordioso: Dio è Amore Misericordioso e nel Signore Gesù si è mostrato meravigliosamente "ricco di misericordia" nei confronti degli uomini,rivolgendosi in modo speciale ai poveri, agli infelici, ai sofferenti e ai peccatori.
La Misericordia di Dio, in sintonia con il termine greco che la traduce, sta ad indicare un atteggiamento che in termini umani chiameremmo ‘viscerale’. Secondo la Madre Speranza infatti questo Amore ‘Misericordioso’ indica al contempo una tenerezza paterna e materna, gratuita, liberante e fedele.
I laici dell’ALAM sono chiamati ad annunciare il Vangelo dell’Amore e della Misericordia e a testimoniarlo con la propria vita. Tale annuncio comporta la trasmissione agli uomini di un volto di Dio normalmente poco conosciuto: un Volto di Dio come ‘Padre pieno di bontà’, che cerca con ogni mezzo di confortare, aiutare e far felici i suoi figli, che li segue e li cerca con amore instancabile come se non potesse essere felice senza di loro’.
La sintesi di questa visione la troviamo nel Crocifisso voluto da Madre Speranza: Cristo Crocifisso, l’Eucaristia e le braccia aperte di Cristo che abbraccia il mondo intero.
Gesù crocifisso, implorante perdono per gli uomini, colto nell’attimo dell’agonia, in cui sta donando per l’umanità intera il suo corpo, il suo sangue, il suo Spirito e la Sua Divinità; si tratta dell’atto più sublime che l’ Uomo-Dio fa per dimostrare l’Amore Infinito del Padre verso di noi.
Questo avviene dopo che si è fatto cibo per gli uomini, cioè Pane di Vita ed averci, contestualmente affidato il comandamento più elevato: quello dell’'Amore. Amore incondizionato verso tutti gli uomini, in sintonia con la manifestazione sublime dell’Amore del Padre, che sarebbe avvenuta subito dopo con le sofferenze indicibili della Passione: Gesù rivela in questo modo l’Amore del Padre che cerca instancabilmente e pazientemente l'uomo; questo Padre che viene descritto ora come il Buon Samaritano che si china sulle ferite,ora come il Buon Pastore che va sempre in cerca della pecorella smarrita, oppure come il padre buono che scruta l’orizzonte alla ricerca del figlio e quando lo ha di nuovo a casa fa una grande festa.
Da qui scaturisce il vero volto di Dio: un Padre che non tiene in conto le nostre colpe, "perdona e dimentica... un Padre e non un giudice severo,... un Padre... che attende il figlio prodigo per abbracciarlo". Nessuna miseria umana lo arresta, anzi "Egli raddoppia il suo Amore nella misura in cui l'uomo diventa più miserabile"
III. Rivelazione della Misericordia
Nell’antica AlleanzaCristo rivela il Padre come Amore a gente già preparata, come dimostra l'Antico Testamento.
«Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai conosciuto...? Chi ha visto me, ha visto il Padre»[Gv 14, 9].
· Già nel contesto dell’Antica Alleanza era preannunciata la Rivelazione Piena di Dio: “Deus Caritas Est”.
· Infatti il mistero della elezione di un popolo è connesso al mistero della creazione: quel popolo simboleggia tutto il genere umano che Dio ama di un amore speciale ed eterno da quando lo ha creato: «Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà»[ Ger. 31, 3].
· E gli uomini a cui Cristo si rivolge conoscevano la Misericordia di Dio:
avevano una particolare esperienza della misericordia di Dio, sia sociale-comunitaria, che individuale–interiore, come popolo di Dio dell'Antica Alleanza;
ricordavano il richiamo dei profeti al Popolo Eletto, che, prendendo coscienza della propria infedeltà e si era rivolto alla Misericordia di Dio.
I testi biblici che fanno riferimento al tema della Misericordia Divina sono svariati; ad esempio:
l'inizio della storia dei Giudici, la preghiera di Salomone all'inaugurazione del Tempio, Isaia,
Michea, la supplica degli Ebrei esiliati, il rinnovamento dell'alleanza dopo il ritorno dall'esilio.
· Nella predicazione dei profeti la misericordia significa una speciale potenza dell'amore, che prevale sul peccato e sull'infedeltà del popolo eletto:
· Il Signore ama Israele con un amore simile all'amore di uno sposo per la sposa e perciò perdona le sue colpe e perfino le infedeltà e i tradimenti.
· Di fronte alla penitenza, alla conversione, egli riporta di nuovo il suo popolo alla grazia.
· La misericordia è correlata all'esperienza interiore dei singoli (figli e figlie di Israele) che si rivolgono a Lui quando:
sono in stato di colpa. (Male morale, o peccato), o
subiscono sofferenze e sventure. (Male fisico).
Esempi:
Davide si rivolge a Dio nella coscienza della gravità della propria colpa ;
Giobbe si rivolge a Dio, dopo le sue ribellioni, nella sua tremenda sventura ;
Ester lo fa consapevole della minaccia mortale contro il proprio popolo.
ecc..
Dio rivela la sua misericordia, sia con i fatti che con le parole:
§ con i fatti
quando liberò il popolo dell'antica Alleanza, all'epoca dell'esodo, dalla miseria della schiavitù e
dalla miseria morale del peccato, in cui era caduto quando innalzò il vitello d'oro;
§ con le parole
quando, di fronte al gesto di rottura dell'Alleanza il Signore trionfò dichiarandosi solennemente a Mosè come «Dio di tenerezza e di grazia, lento all'ira e ricco di misericordia e di fedeltà». Rivelazione fondamentale che dette al popolo eletto e a ciascuno dei suoi componenti, dopo ogni colpa, la forza e la ragione per rivolgersi al Signore, implorandone il perdono, ricordandoGli ciò che aveva rivelato di se stesso.
E’ particolarmente istruttivo vedere le varie sfumature dell' amore nella Misericordia del Signore:
§ Egli è il loro padre poiché Israele è suo figlio primogenito
§ Egli è anche lo sposo di colei a cui il profeta annuncia un nome nuovo: ruhamah, «beneamata», perché a lei sarà usata misericordia.
§ Anche quando, esasperato dall'infedeltà del suo popolo, il Signore decide di farla finita con esso, sono ancora la tenerezza ed il suo amore generoso per il medesimo a farGli superare la collera.
§ Ecco perchè i salmi intonano inni al Dio dell' amore, della tenerezza, della misericordia e della fedeltà.
Il Popolo di Israele è intimo con il Signore e vede la Misericordia come avvicinamento di Dio all’uomo: sono gli sventurati e gravati dal peccato incoraggiati a ricorrere alla Misericordia.
Il primato e la superiorità dell’Amore sulla Giustizia caratterizza tutta la Rivelazione e si manifesta con la Misericordia. Tant'è vero questo che portò a confondere la Giustizia con la Salvezza operata dal Signore Misericordioso.
Le radici profonde del rapporto tra Giustizia e Amore di Dio verso il mondo e le sue creature è riassunto nella frase: “nihil odisti eorum quae fecisti”.
Nella Nuova Alleanza
E’ Gesù che rende visibili le perfezioni invisibili di Dio , con le sue azioni, le sue parole, la sua morte in croce e la sua risurrezione:
«Dio nessuno l'ha mai visto», ma «proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» [Gv 1,18].
La Rivelazione di Gesù manifesta un Dio uno e trino circondato di «luce inaccessibile»: mistero insondabile.
Ma una caratteristica di Dio particolarmente «visibile» in Cristo, è quella di Padre «ricco di misericordia»[Ef2,4]. e ce lo rivela Lui che è Suo Figlio (Eb1,1).
E noi siamo certi della Rivelazione di Gesù perché: «chi vede Me, vede il Padre » [cfr Gv 14,9].
· Questo Dio «Padre delle misericordie» è un Dio:
§ particolarmente vicino all'uomo,
§ che predilige la «condizione umana» limitata e fragile sia nel fisico che nello spsirito.
· Gesù Cristo
§ incarna e personifica la Misericordia del Padre,
§ parla di essa e la spiega agli uomini con similitudini e parabole,
§ « nuovo Adamo... svela... pienamente l'uomo all'uomo rivelando il mistero del Padre e del suo amore»[Cost. Gaudium et spes]. E mostra che ogni cammino verso l'uomo è un cammino incontro al Padre e al suo Amore.
§ congiunge nella storia dell'uomo, in maniera organica e profonda, teocentrismo e antropocentrismo.
La comprensione dell’Amore Divino è concesso da Dio Padre solo ai piccoli e agli umili, perché siano loro a proclamare i segreti del Regno di Dio, che sono nascosti ai dotti e ai sapienti.
[Lc 10, 21-22, Mt 11,25-26, 1Cor 2, 6.15]
La predicazione di Gesù si incentra principalmente su questa rivelazione: “Presenza di Dio, Padre, Amore e Misericordia”, e strumenti per questo sono le parabole:
del figliol prodigo, del buon samaritano, del servo spietato (per contrasto), del Buon Pastore, della dramma perduta. Tutte parabole trattate particolarmente dall’evangelista della misericordia (Luca).
Ora lo Spirito Santo ringiovanisce la Chiesa con la forza del Vangelo e la rende capace di scrutare i segni dei tempi [Lumen G., 4.12; G. et Spes, 4]. In tal il vangelo della Misericordia contribuisce a questo ringiovanimento e i segni dei tempi mostrano un’umanità bisognosa di Misericordia: Divina innanzitutto e poi umana.[G.P.II, Divinis Amoris Scientia] .
La Potenza dell’Analogia
Nella sua predicazione Gesù semplifica e approfondisce l’immagine veterotestamentaria dell’Amore di Dio.
§ Nella parabola del figliol prodigo[Luca XV], l'essenza della misericordia divina viene espressa con l'analogia che fa comprendere il mistero della misericordia, quale dramma profondo dell’ amore del padre e della prodigalità e del peccato del figlio.
Il figlio, che lascia la casa del Padre, sperpera e «vive da dissoluto», è l'uomo di tutti i tempi, e la difficile situazione in cui finisce a causa della sua leggerezza, del peccato, fa maturare in lui il senso della dignità perduta:
o Non è solo fame e miseria a spingerlo ma la coscienza di una perdita più profonda: quello della dignità.
o Accetta di essere un garzone nella casa del proprio padre perché sente di non avere più alcun diritto.
Il rapporto tra giustizia e amore che si manifesta come misericordia è descritto con grande precisione:
Il rapporto Padre-figlio non può essere né alienato né distrutto.
E’ questa la dignità perduta , la cui coscienza fa valutare rettamente il posto che ancora gli spetta nella casa del padre.
La Dignità Umana
La penetrante analogia tra la figura del genitore e quella di Dio, ci svela Dio come Padre.
A tale paternità è profondamente legato il padre della parabola: paternità che si esprime con:
§ commozione,
§ prontezza nell'accogliere il figlio in casa,
§ gioia e festosità che suscita l'invidia del fratello maggiore.
Tutto questo ha una radice profonda: il figlio ha ritrovato l’umanità (la figliolanza) e quindi questo bene immenso è stato salvato. Ha sperperato tutto ma nell’abisso si è ricordato della sua umanità:
«Bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
La misericordia, presentata da Cristo nella parabola del figliol prodigo, ha la forma interiore dell' amore che nel Nuovo Testamento è chiamato «agápe».
Tale amore si china su ogni figlio prodigo, su ogni miseria umana e, soprattutto, su ogni miseria morale, sul peccato.
La parabola della pecora ritrovata, e quella della dramma ritrovata [Luca XV] mettono in risalto la medesima gioia.
La Figliolanza Ritrovata Base della Conversione
La parabola del figliol prodigo esprime la condizione essenziale per la conversione: un cuore umile e contrito.
Quando ciò avviene è l’Amore Misericordioso di Dio che fa il resto.
Colui che è oggetto della misericordia non si sente umiliato, ma è come ritrovato e «rivalutato».
il figliol prodigo vede se stesso e le sue azioni in tutta verità: cioè in umiltà;
il Padre vede che si è compiuto un grande bene -la coscienza di sé del figlio- e dimentica tutto.
La misericordia rivaluta, promuove e trae il bene da ogni forma di male esistente nel mondo e nell'uomo.
Redenzione come Rivelazione della Misericordia
La dimensione umana della redenzione, svela la grandezza dell'uomo, che meritò un così grande Redentore[Preconio Pasquale].
§ Dio Creatore è Padre fedele agli uomini creati a sua immagine,
§ Uomini scelti sin dal principio, nel Figlio, per la grazia e per la gloria.
La dimensione divina della redenzione svela la profondità di quell' Amore che si rivolge contro Se Stesso.
«Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore», [2Corinzi 5:21].
§ Gesù che ha beneficato tutti, durante il Venerdì Santo, merita la misericordias degli uomini ma non la riceve: quando viene arrestato, oltraggiato, condannato, flagellato, coronato di spine, quando viene inchiodato alla croce e spira fra tormenti strazianti.
§ La dimensione divina della redenzione non fa solo giustizia del peccato,
§ ma restituisce all'amore la forza creativa nell'uomo:
egli ha nuovamente accesso alla pienezza di vita e di santità che proviene da Dio,
attinge alla misericordia nella sua pienezza.
La redenzione è l'ultima e definitiva rivelazione della santità di Dio nella:
pienezza assoluta della perfezione,
pienezza della giustizia e dell' amore,
giustizia che si fonda sull' amore, da esso promana e ad esso tende.
· Dio, rivelato da Cristo, rimane strettamente collegato al mondo, come
o Creatore e ultima fonte dell'esistenza,
o Padre per l'uomo, che unito dall'Amore partecipa alla vita di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo.
· Infatti, colui che ama desidera donare se stesso:
o La croce di Cristo sul Calvario rappresenta un meraviglioso comunicarsi di Dio all'uomo,
o Ma è anche la chiamata dell'uomo, che:
- doni se stesso a Dio e con sé tutto il mondo visibile,
- che partecipi alla vita divina, e
- come figlio adottivo partecipi della verità e dell'amore in Dio e che proviene da Dio.
La Croce e la Potenza dell’Amore
La Croce continua ad esser presente anche nella glorificazione del Figlio di Dio risorto
e non cessa mai di parlare di Dio-Padre, assolutamente fedele al suo eterno amore verso l'uomo.
Quindi credere nel Figlio crocifisso significa
§ «vedere il Padre»,
§ credere che l'amore è presente nel mondo,
§ credere che questo amore è più potente di ogni male in cui l'uomo, l'umanità, il mondo siano coinvolti.
La Croce è la testimonianza che l’Amore è più potente del peccato e della morte.
§ La Croce è testimone della forza del male, che affonda le radici nel peccato e nella morte
o fa giustizia del peccato(disobbedienza a Dio), con l’obbedienza fino alla morte,
o fa giustizia della morte(alleata del peccato), con la resurrezione.
§ La croce di Cristo è un segno escatologico:
o nel mondo rinnovato, l'amore in tutti gli eletti vincerà le sorgenti più profonde del male, portando il Regno della vita e della santità e dell'immortalità
§ La resurrezione di Cristo è il segno che preannuncia «un nuovo cielo e una nuova terra»,
o quando Dio «tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate».
o Nel compimento escatologico la misericordia si rivelerà come amore,
o Nella temporaneità, della storia umana, di peccato e di morte, l'amore si rivela come misericordia:
Cristo Mistero Pasquale
Cristo nella risurrezione ha sperimentato la misericordia, cioè l'amore del Padre più potente della morte.
Cristo rivela se stesso fonte inesauribile della misericordia, perennemente più potente del peccato.
Maria è Madre della Misericordia
§ Maria è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina: ne sa il prezzo e la grandezza.
o ha sperimentato in sommo il «bacio» dato dalla misericordia alla giustizia. .
§ Madre della misericordia: ci guida verso la misericordia che «di generazione in generazione» è l'eterno disegno della SS. Trinità.§ Maria avvicina agli uomini l'Amore rivelato da Cristo perchè:
o Si accetta più facilmente l'amore misericordioso da una madre.
o Maria si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata».
IV. L'unità dell'amore nella Creazione e nella Storia della Salvezza
L’amore di Dio è:
Il centro della fede cristiana: « Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui » (1 Gv 4, 16).
Sintesi della vita cristiana: « Noi abbiamo riconosciuto l'amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto »(1 Gv).
§ recupera il nucleo della fede d'Israele:
L'Israelita credente, infatti, prega ogni giorno con le parole del Libro del Deuteronomio, nelle quali egli sa che è racchiuso il centro della sua esistenza: « Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze » ( 6, 4-5).
Gesù ha unito, facendone un unico precetto, il comandamento dell'amore di Dio con quello dell'amore del prossimo, contenuto nel Libro del Levitico: « Amerai il tuo prossimo come te stesso » (19, 18; cfr Mc 12, 29-31).
§ dà a questo nucleo una nuova profondità e ampiezza.
Siccome Dio ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4, 10), l'amore adesso non è più solo un « comandamento », ma è la risposta al dono dell'amore, col quale Dio ci viene incontro.
§ « Eros » e « agape » – differenza e unità
o Philia (amore di amicizia) è usato in Giovanni per esprimere il rapporto tra Gesù e i suoi discepoli;
o Agape (ebraico:ahabà), nel linguaggio greco messa ai margini, è privilegiato negli scritti neotestamentari ;
novità essenziale nel cristianesimo riguardo la comprensione dell'amore.
L'eros ebbro ed indisciplinato dei pagani, non era ascesa, verso il Divino, ma caduta, degradazione dell'uomo. L'amore per il cristiano promette eternità: Sono necessarie purificazioni e rinuncie:
o non è rifiuto dell'eros, non il suo « avvelenamento »[v. Nietch], ma la sua guarigione .
Il Cantico dei Cantici
Vi si trovano due concetti :
« dodim », l'amore ancora insicuro,
« ahabà », tradotto in Greco con « agape », di simile suono, chè scoperta dell'altro, oltre l’egoismo.
§ Sì, amore è « estasi », non come momento di ebbrezza, ma come esodo dall'io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé: « Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà »
§ Gesù con ciò descrive il suo personale cammino, ma anche l'essenza dell'amore e dell'esistenza umana.
§
§ eros e agape sono amore ascendente e amore discendente :
non sono mai separati: trovano la sintesi nell'unica realtà dell'amore.
La scala di Giacobbe, simboleggiata la connessione inscindibile tra ascesa e discesa, tra l'eros che cerca Dio e l'agape che trasmette il dono ricevuto.
L’amore nell’immagine Di Dio e nell’Immagine Dell’uomo
Nell’Immagine di Dio
§ Lo Shema ricorda il primo comandamento:
« Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo » (Dt 6, 4).
§ E questo Dio ama l'uomo.
o Mentre La potenza divina di Aristotele, come realtà amata muove il mondo, ma non ama.
o Il Dio Unico di Israele ama personalmente. E questo suo amore è eros, e agape.
Osea e Ezechiele Descrivono Questa Immagine di Dio
L'amore appassionato di Dio per il suo popolo — per l'uomo — è anche amore che perdona. E’ tanto grande da rivolgere Dio contro se stesso: il suo amore contro la sua giustizia.
Dio principio creativo di tutte le cose, il Logos, è anche un amante con tutta la passione di un vero amore. In questo modo l'eros è nobilitato al massimo, ma contemporaneamente così purificato da fondersi con l'agape.
«”Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito », dice san Paolo “(1 Cor 6, 17).Nell’Immagine dell’Uomo
Dalla Genesi:
solitudine del primo uomo, Adamo, al quale Dio vuole affiancare un aiuto. (Gn 2, 23).
[v. mito riferito da Platone].
« Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne » (Gn 2, 24).
QUINDI:
l'eros è radicato nella natura stessa dell'uomo; L'eros rimanda l'uomo al matrimonio, a un legame caratterizzato da unicità e definitività;
All'immagine del Dio monoteistico corrisponde il matrimonio monogamico: il modo di amare di Dio diventa la misura dell'amore umano.
Questo stretto nesso tra eros e matrimonio nella Bibbia quasi non trova paralleli nella letteratura al di fuori di essa.
Gesù Cristo è l'amore incarnato di Dio
o La vera novità del Nuovo Testamento non sta in nuove idee, ma nella figura stessa di Cristo: offerta al Padre.
Con l’istituzione dell’Eucarestia Gesù ha dato alla sua offerta un carattere permanente.
Il mondo antico aveva sognato come vero cibo dell'uomo il Logos, la sapienza eterna,
ora questo Logos è diventato per noi nutrimento, come amore.
§ La « mistica » del Sacramento ha un carattere sociale: « Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane », (1 Cor 10, 17).
Amore di Dio e Amore del Prossimo
L’Uomo Giudicato in Base all’ Unita’ tra i Due
§ Questo avviene nella grande parabola del Giudizio finale (cfr Mt 25, 31-46), in cui l'amore diviene il criterio per la decisione definitiva sul valore o il disvalore di una vita umana. Gesù si identifica con i bisognosi: affamati, assetati, forestieri, nudi, malati, carcerati.
Nella Prima Lettera di Giovanni (1 Gv 4, 20), tale amore viene richiesto esplicitamente. Viene sottolineato il collegamento inscindibile tra amore di D io e amore del prossimo.
§ Se manca il contatto con Dio non riesco a riconoscere nel prossimo l'immagine divina.
L'amore cresce attraverso l'amore.
L'amore è « divino » perché viene da Dio e ci unisce a Dio e ci trasforma in un Noi che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia « tutto in tutti » (1 Cor 15, 28).
Amore del Prossimo
· « Se vedi la carità, vedi la Trinità » scrive sant'Agostino.
· GESù morendo emise lo Spirito.Lo Spirito Santo avrebbe fatto sgorgare «fiumi di acqua viva » dal cuore dei credenti (cfr Gv 7, 38-39).
· Amore è il servizio che la Chiesa svolge per venire costantemente incontro alle sofferenze e ai bisogni, anche materiali, degli uomini.
· L'amore — caritas — sarà sempre necessario, anche nella società più giusta. Nessun ordinamento statale giusto può rendere superfluo il servizio dell'amore.
[Rif. Principali: "Statuto ALAM", "El Pan de Nuestra Casa", ed. A.Misericordioso-Collevalenza, G.P.II,"Dives in Misericordia", Benedetto XVI, "Deus Caritas Est", G.P.II,"Divinis Amoris Scientia" ]
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